Svelato il peggior tallone d’Achille dell’auto elettrica: non è né il prezzo né l’autonomia
Tra i dubbi di chi vorrebbe acquistare un’auto elettrica, sicuramente i costi proibitivi, le incertezze sull’autonomia: la lista potrebbe essere più lunga.
Al tempo della corsa alla mobilità green, tra mille dubbi e dibattiti sempre aperti, quale potrebbe essere veramente considerato il tallone d’Achille delle auto elettriche? Se il pensiero va subito dritto al costo proibitivo o all’incertezza sull’autonomia, vi sbagliate. A dirlo è un importante studio condotto da J.D. Power negli Stati Uniti.
Dall’analisi esce fuori il fatto che i veicoli elettrici purtroppo sembrerebbero essere un passo indietro per affidabilità rispetto a quelle con motore termico tradizionale. Chiariamo sin da subito che l’analisi di J.D. Power si è basata su problemi reali segnalati da proprietari di auto elettriche.
Per capirci portiamo alcune cifre: se le auto a motore termico presentavano 187 segnalazioni su 100 analizzati e le ibride plug-in ben 216 su 100, quelle a batteria presentavano ben 256 segnalazioni sempre ogni 100 veicoli solo in tre anni di vita, il che non rappresenta proprio un risultato ottimale.
Nell’analisi, tra i veicoli più affidabili, le giapponesi Lexus e Toyota, mentre Tesla si posiziona molto più in basso. Chiariamo che si tratta di un semplice studio, in cui J.D Power non ha potuto analizzare qualsiasi dato specifico ma si è basata solo su alcuni fattori prescelti.
Uno dei talloni d’Achille delle auto elettriche
Quindi nessuna certezza assoluta, solo uno dei tanti studi. Ma andiamo a quello che può essere considerato uno dei talloni di Achille delle BEV. Resterete alquanto sorpresi di sapere che il fattore che ha di molto abbassato il valore di affidabilità dei veicoli elettrici nell’analisi di J.D. Power, oltre a un grande focus sull’usura degli pneumatici, sono le applicazioni per smartphone collegate ai veicoli.
E dobbiamo anche aggiungere che quest’ultime sembrano essere fondamentali per il conducente di un’auto elettrica rispetto a quelli di un’auto tradizionale. Le app infatti sono usate sempre per verificare qualsiasi parametro, dalla carica della batteria, alla localizzazione delle colonnine di ricarica, per la regolazione della climatizzazione da remoto.
Applicazioni molto utili ma non sempre efficienti
Spesso però queste applicazioni cadono in qualche falla, specie riguardante la mancata connettività con il veicolo, così vitale invece. Oppure ancora mancati aggiornamenti e quindi dati errati relativi al veicolo, mappe di navigazione datate. Per non parlare dell’assistente vocale di bordo, sia per Apple CarPlay che per Android Auto, che sembrerebbe aver causato qualche problematica ai conducenti.
Come abbiamo già avuto modo di precisare, si tratta di uno studio basato su alcuni fattori e soprattutto alcuni campioni, solo il 2,5% sono state BEV su 750 veicoli e consideriamo che per esempio erano quasi tutte Tesla MY2021 e che quindi i dati potevano essere anche più datati. Per questi veicoli ci sarà infatti tutto il tempo di migliorare e mettere a punto tutte le funzioni.