Tasse auto, l’ultima proposta senza logica fa infuriare gli automobilisti I Sono terrorizzati, se passa è finita
Voci sulla presunta introduzione di una nuova tassa fanno davvero infuriare molti automobilisti già alle prese con tanti oneri.
Nel nostro Paese le flotte di veicoli elettrici, anche se ancora poco diffuse, godono lo stesso di benefici, oltre che svolgere un ruolo fondamentale per la protezione della salute dell’ambiente con le loro zero emissioni. Parliamo soprattutto di benefici in termini di tassazione, per esempio l’esenzione dal pagamento del bollo. Anche una circolazione più facile nelle zone a traffico limitato o aree di sosta dedicate.
Notizie provenienti dai cugini inglesi, parlano di nuove e presunte tasse ritenute improponibili ed illogiche dalla maggioranza degli automobilisti, che potrebbero far cambiare idea a coloro che avevano scelto di acquistare e mettersi alla guida di una vettura elettrica, per ritornare a quelle a benzina o diesel.
Tutto nasce da ipotetiche modifiche al sistema delle tasse automobilistiche nel Regno Unito. Molti sono i pareri sulla questione da parte anche di esperti del settore, alcuni dei quali tra loro in netto contrasto. Alcuni infatti, per lo scopo primario e superiore di proteggere e fare il bene dell’ambiente, sarebbero pronti anche a eventuali conseguenze.
Un’ipotetica nuova tassa sulle elettriche
Il dibattito, si riferisce in particolare a un recente rapporto della Resolution Foundation, che ha praticamente suggerito di introdurre una nuova tassa sulle automobili elettriche per ogni miglio percorso. Il ricavo servirebbe per compensare le perdite derivanti dalla vendita, molto numerosa ancora, di veicoli a diesel e benzina, che si vuole esaurire entro la fine del decennio.
Purtroppo la più recente crisi energetica, conseguenza anche del lungo e triste conflitto in Ucraina, ha visto i prezzi dell’energia crescere a dismisura. Ecco perché molti automobilisti hanno optato per mantenere le loro vecchie auto diesel o benzina e se indecisi nell’acquisto, hanno scartato l’elettrico, spaventati da certi costi. Una tassa per una specie di “servizio stradale” secondo la quale ogni miglio percorso da una vettura elettrica costerebbe al conducente sei penny più IVA.
Il rischio di far cambiare idea sulle elettriche
Sembrerebbe una tassa simile a quella che i conducenti di auto a diesel e benzina pagano sotto il nome di imposta sul carburante, quasi un’ assicurazione per un futuro sempre più elettrico. I veicoli elettrici nel Regno Unito non pagano la VED Vehicle Excise Duty, l’accisa sui veicoli, almeno fino al 2025, così è stato deciso dal Governo. Ecco perché rischiare con una nuova tassa sulle vetture elettriche significherebbe un’eventuale possibilità di invertire la tendenza e far tornare la gente alle auto a diesel o benzina.
È pur vero che dal punto di vista delle entrate nelle casse dello Stato, se nei prossimi anni ci sarà davvero una svolta e il passaggio totale all’elettrico, la mancata riscossione delle imposte sul carburante significherebbe ingenti perdite, miliardi di sterline. Bisognerà in un modo o nell’altro arrivare a dei giusti compromessi tra Stato e cittadini.