Tesla: la chiave sembra un passpartout | Automobilista sale e va a prendere i figli, ma l’auto non è la sua
L’innovazione a bordo delle auto ha reso più facile la vita agli automobilisti, ma qualche volta fallisce e gioca anche qualche scherzetto.
La tecnologia e tutte le funzionalità che ci mettono a disposizione la ricerca e l’innovazione, di sicuro ci hanno cambiato la vita, il più delle volte facilitandocela, soprattutto quando parliamo di automobili. Le cose che possiamo fare a bordo e anche da remoto sono innumerevoli.
Poi con il debutto delle auto elettriche, l’avanzamento delle tecnologie si è spinto ancora oltre con un nuovo modo di concepire l’auto, nuovissime componenti, nuove funzioni, guida assistita e autonoma, di tutto e di più, il che fa rassomigliare la nostra auto moderna a una navicella spaziale.
Ma questa stessa tecnologia è quella che a volte gioca anche qualche scherzetto. Non possiamo aspettarci che tutto vada sempre secondo programmazione, anche nelle auto con il più alto livello di innovazione a volte può accadere la falla, il difetto. È il proprio questo il caso che leggerete.
La cosa che ha del sorprendente e a tratti anche dell’imbarazzante è quello che è successo ad un automobilista, proprietario di una Tesla Model 3, che come ogni giorno va verso la sua macchina e la apre per andare a prendere i suoi figli a scuola: ma c’è un piccolo problema, perché quell’auto su cui è alla guida non è la sua.
Tesla e l’aneddoto della chiave “passpartout”
L’imputata ritenuta colpevole dell’accaduto è l’applicazione Tesla che ha praticamente dato il lascia passare, ha permesso al non reale proprietario di accedere all’auto e metterla in moto. Il conducente ignaro infatti non ha ricevuto dall’app o dallo stesso veicolo nessun tipo di segnalazione o di avviso. A farlo infatti è stato semplicemente il vero proprietario della Tesla Model 3.
E non è di certo un caso isolato perché sono davvero tante le esperienze del genere, di gente proprietaria di una Tesla che si è messa alla guida di un’auto che identica alla sua, ha fatto per aprirsi senza problemi, ha continuato il viaggio e che magari, grazie solo a un dettaglio che non aveva mai notato a bordo della sua vettura, è arrivato stranito alla conclusione che non fosse la sua Tesla.
La falla nella sicurezza delle chiavi digitali
Forse la spiegazione più plausibile è che all’interno dell’auto oggetto dello scambio c’è sempre la tessera che funge da chiave, quella del vero proprietario, e riconoscendola l’auto si chiude automaticamente e avvia il viaggio. Seppur un caso concluso nel modo più amichevole possibile, con un aneddoto da raccontare, la questione è ben più seria.
Mette in discussione la sicurezza delle chiavi digitali del brand automobilistico di Elon Musk, ma non solo le sue ma in generale. Se pensiamo infatti ai furti d’auto, quelli che hanno a che fare con il sistema Keyless, quindi senza chiave d’accesso, sono i più diffusi e forse i più facili da mettere a segno.