Tesla punta tutto su Dojo: un giro d’affari multimiliardario | Le auto passeranno in secondo piano
L’ultima invenzione di Tesla, il supercomputer Dojo, potrebbe essere centrale nella capitalizzazione della casa automobilistica, per miliardi di dollari.
L’incredibile e recente invenzione di casa Tesla, come gran parte delle intuizioni di Elon Musk e dei suoi, inutile negarlo, il supercomputer Dojo, cervello informatico della guida autonoma senza limiti, ha ricevuto le prime stime dei mercati e in particolare degli analisti di Morgan Stanley.
Dojo sarebbe protagonista e principale ragione di una potenziale capitalizzazione della casa automobilistica leader dell’elettrico. La produzione di Dojo è già partita dal mese di luglio 2023, questo supercomputer made in Tesla, capace di addestrare modelli di intelligenza artificiale che serviranno per i sistemi di guida autonoma.
In termini di costi, siamo su cifre da capogiro, se pensiamo che solo in un anno la spesa per Dojo potrebbe sfiorare il miliardo di dollari. In ragione di tutto questo e del positivo risvolto e accoglienza dei mercati, Tesla potrebbe orientare i suoi interessi verso nuovi lidi molto interessanti.
Potrebbero essere i servizi di software e robotaxi, nuovi business che si aggiungerebbero al principale e cioè quello della casa automobilistica di vendita di auto elettriche, già leader del settore, a prezzi accessibili, almeno per i modelli entry level. Questa è l’ipotesi a cui hanno pensato anche gli analisti di Morgan Stanley.
Il supercomputer Dojo e la capitalizzazione di Tesla
Ma non si fermano qui le possibilità di mercato. Se pensiamo alle abilità del supercomputer Dojo e la sua funzione per quanto riguarda la messa a punto dei modelli artificiali su cui si baserà la guida autonoma al suo livello più elevato, ipotizziamo cosa potrebbe realizzare in altri ambiti sempre relativi all’intelligenza artificiale, al virtuale e all’avanguardia.
Parliamo di visori e dispositivi con fotocamere, a questo punto anche capaci di prendere decisioni in tempo reale in base a quanto osservato. Tesla potrebbe dunque affiancare al suo lavoro di costruttore di auto anche un’attività di “Software-as-a-service”.
Probabili nuovi interessi e un giro d’affari per miliardi di dollari
In sostanza sarebbe la concessione a terzi del suo sistema di assistenza alla guida, il più nuovo Full Self-Driving, adesso in prova con una nuova funzione sulle strade delle città, anche a concorrenti di mercato. Volendo parlare di cifre e di numeri, gli analisti di Morgan Stanley hanno puntato il prezzo obiettivo sulle azioni Tesla a 12-18 mesi del 60% a 400 dollari (una cifra già raddoppiata rispetto all’apertura delle Borse di qualche giorno fa).
Così come sono, queste cifre garantirebbero a Tesla una capitalizzazione di quasi 1.400 miliardi di dollari e la stima riguardante i ricavi derivanti dai servizi a 335 miliardi di dollari al 2040. In questo si legge sicuramente che il rapporto prezzo/utili a 12 mesi di Tesla è almeno 10-20 volte superiore a quello dei suoi competitor nel settore automotive.