Tesla, sai quanto ci vuole a produrre un’auto? Resti senza parole quando lo scopri I Record incredibile
Basta guardare la maggioranza delle auto vendute per capire che Tesla sta infrangendo, in Europa, numerosi record, come quello di auto più venduta raggiunto con la Tesla Model Y, ce n’è anche uno che dimostra i grandi livelli di efficienza raggiunti a livello di produzione industriale.
Un record che può essere considerato uno dei motivi principali della capacità di abbassare di parecchio i prezzi delle auto firmato da Elon Musk. Parliamo della Gigafactory di Tesla a Shanghai che è in grado di sfornare una nuova Tesla Model 3 o Telsa Model Y ogni 40 secondi, battendo un colosso come Ford che impiega circa 10 secondi in più per una Ford F-150.
Il video dove viene rivelato il record è girato all’interno dello stabilimento della megalopoli orientale, e risulta condiviso sul profilo Twitter dell’Ente Turismo di Shanghai, dimostrando, attraverso il racconto di un operaio, come i bracci robotici permettano di aumentare l’efficienza e quindi abbassare i tempi di produzione.
Gran parte del video in realtà è dedicata a mostrare la qualità e la varietà del cibo nei 16 ristoranti che si trovano all’interno dello stabilimento, con particolare attenzione alla presenza di menù dietetici, anche se non mancano pilastri del «junk food» come Burger King e KFC, in tipico stile americano, evidentemente però che la lezione di Napoleone Bonaparte, che sosteneva che «un esercito marcia sul suo stomaco.
Nella Gigafactory Tesla pare abbia funzionato al massimo della capacità senza alcun intoppo per diversi mesi, raggiungendo una capacità annua di oltre un milione di veicoli.
Iniezione di alluminio nelle presse
Parliamo di una produzione di quasi mezzo milione delle auto vendute nel primo semestre del 2023, esportando Model 3 e Model Y in mercati come la Thailandia e il Canada e, con la loro ottimizzazione dei costi, sono in grado di abbattere i costi.
L’innovazione non accenna a fermarsi, come hanno affermato fonti vicine al management, sotto forma di nuovi controller ed organi di trasmissioni più economici che si andranno a sommare a un uso ancora più esteso delle ormai famose «giga presse» in grado di sparare alluminio fuso in enormi stampi, abbattendo il numero di pezzi da produrre.
Nonostante l’alto livello di efficienza della Gigafactory di Shanghai, a inizio luglio Tesla ha comunque dovuto licenziare un numero imprecisato di operai della linea di produzione di batterie, dirottando alcuni su altre aree di produzione come lo stampaggio, la verniciatura o l’assemblaggio, questo a vedere come anche una fabbrica modello non è immune alle dinamiche occupazionali mondiali.