L’esperienza di alcuni malcapitati automobilisti con degli erogatori di carburante che potremmo definire “imprecisi”. Come difendersi.
Dal primo agosto 2023, a tutela dei consumatori e di tutti i conducenti, esporre il cartello dei prezzi medi regionali, è diventato un obbligo per tutti i gestori delle stazioni di rifornimento. Nonostante i pareri discordanti, questo può essere considerato un piccolo passo per una maggiore trasparenza nei confronti degli automobilisti.
Perché è infatti di trasparenza e tutela che spesso hanno bisogno. Il caro carburanti ha messo a dura prova l’abitudine degli italiani di spostarsi in macchina. Lo stiamo vivendo e osservando anche durante queste settimane di agosto, in cui gli italiani viaggiano molto di più. I prezzi dei carburanti sono di nuovo in risalita e i conducenti fanno di tutto per risparmiare qualche euro sul carburante e non cadere vittime di speculazioni e addirittura di truffe.
Ma come difendersi da truffe che avvengono proprio in corrispondenza delle stazioni di rifornimento? Gli automobilisti, nel raccontare alcune loro esperienze parlano e definiscono certi erogatori di carburante “imprecisi”. Molti conducenti, nel corso di più anni e quindi di più volte, anche rifornendo vetture diverse, non sempre la stessa auto, hanno potuto accorgersi di alcuni aspetti non proprio trasparenti.
Hanno infatti riscontrato, così molti hanno dichiarato e raccontato ad alcune testate giornalistiche del settore, conteggi dei litri di benzina superiori anche al 10% alla capacità complessiva del serbatoio. Ma come accorgersi di questa “differenza” tra la capienza reale del serbatoio della propria auto e il carburante erogato? Non è assolutamente complicato.
Basterà sfogliare le pagine del libretto d’uso e manutenzione, che con sicurezza indicherà quanti litri di carburante può contenere il serbatoio della vettura e anche quanti litri è la riserva. Poi per lasciare nel serbatoio davvero solo 2 o 3 litri, quindi svuotarlo completamente, dopo che si è accesa la spia della riserva, vanno percorsi almeno una cinquantina di chilometri.
Solo così è possibile venire a conoscenza e stabilire in modo approssimativo la capienza del serbatoio in primis, ma nel caso degli erogatori cosiddetti “imprecisi” se sono presenti e quanti sono i litri definibili “fantasma” che i furbetti della stazione di rifornimento hanno fatto pagare al malcapitato automobilista. Alla fine si tratta di una vera e propria truffa a danno dei consumatori.
Ecco perché considerandola tale, un furto alle tasche degli automobilisti ignari, anche perché molti nemmeno se ne accorgono, denunciare esperienze di questo genere, portarle alla luce, in modo di avere a disposizione prove e fatti effettivamente accaduti e di cui le autorità possono servirsi per indagare, verificare e provvedere a punire i trasgressori con sanzioni e multe, per proteggere e tutelare gli automobilisti.