WSK Champions Cup 2016: le pagelle
Pagelle della WSK Champions Cup, che come sempre sono rimesse al libero dibattito, trattandosi di valutazioni puramente soggettive.
Prima di iniziare, va premessa una considerazione di carattere generale valida per tutte le categorie. La giornata di domenica ha messo in mostra le grandi abilità di tutti, nessuno escluso, nel guidare sotto l’acqua e, tanto le prefinali quanto le finali, si sono svolte senza incidenti e all’insegna della correttezza (fatto salvo, magari, l’episodio che ha coinvolto Hajek e De Conto in KZ2). La valutazione di tutti i piloti terrà conto di questo dato e, ovviamente, sarà più alta.
60 Mini
Michael Paparo: 10 e lode Bellissima vittoria in finale dopo essere rimasto avvinghiato alle costole di Dan Scokdopole nelle batterie, sfrutta magnificamente la pole nella finale per andare a vincere senza dare adito a discussioni. Finale dominata dall’inizio alla fine, sorprendendo avversari in lizza per la vittoria, come lo stesso Skocdopole, trovatosi in difficoltà.
Tymoteus Kucharczyk: 10 Bravissimo ad artigliare un quarto posto che vale una vittoria, poi tramutatosi nel terzo gradino del podio per la penalità a Skocdopole; anche il polacco è una delle grandi sorprese di questa 60 Mini, capace di battere piloti con più esperienza. L’acua rimescola tutto, ms i campioni vengono fuori proprio qui.
Paul Aron: 9 Bravissimo nelle batterie, guadagna la seconda fila grazie alla piazza d’onore in prefinale e in finale diventa la spina nel fianco di Dan Skocdopole, Peccato che per lui, così come per il suo avversario arriva la penalizzazione a scombussolare tutto.
Dan Skocdopole: 8 Sull’asciutto non lo ferma nessuno, primo in qualifica e primo al termine delle batterie. Primo nella prefinale bagnata, ma la finale gli riserva una brutta sorpresa che si chiama Michael Paparo e un’altra che si chiama Francesco Pizzi. I due italiani gli fanno ben presto dire addio ai sogni di gloria, dovendosi accontentare del terzo gradino del podio, con la beffa della penalizzazione.
OK Junior
Kiern Jewiss: 10 La vittoria arriva con una rimonta impresionante e un soropasso a 2 curve dalla fine su Peisselon, a dimostraziione che anche se si parte indietro sotto l’acqua si riesce a costruiore un capolavoro. L’inglese, infatti, non molla mai e si lancia in una dele rimonte più belle del weekend, che regala un incredibile quanto sperato primo successo ai colori Ricciardo Kart, che in questa domenica potevano addirittura fare doppietta, se solo Dreezen non avesse subito all’inverso lo stesso destino… In BirelART gli obiettivi sono chiari e lui li concretizza nel migliore dei modi.
Fin Kenneally e Timothy Peisselon: 9,5 Valutazione cumulativa per i due piloti del team Ricky Flynn Motorsport giunti al secondo e terzo posto, comportatisi benissimo durante tutto il weekend di gara, soprattutto in prefinale e finale, anche se l’inglese ha dovuto subire un po’ la maggiore forza del transalpino. I due hanno ben saputo compensare la “perdita” di Sami Taoufik, protagonista di qualifiche e batterie e scivolato indietro in prefinale per colpe forse non del tutto sue, vale a dire la caduta del musetto. Un rammarico per un team che, anche senza Logan Sargeant passato in OK (vince pure lì…) di frecce al suo arco ne ha ancora parecchie…
Charles Milesi: 9 Una nota di merito anche per il francese di casa Tony Kat, che nonostante in finale non sia riuscito ad agganciare il treno buono, quello che gli avrebbe permesso di rimanere insieme a Peisselon e giocarsi la vittoria con lui e Jewiss. Nonostante questo piccolo neo, la prestaszione del francese rimane comunque di livello.
OK
Logan Sargeant: 10 e lode Durante la telecronaca streaming veniva sottolineato come i piloti della KF Junior fossero avvantaggiati in vista di questo 2016 perché abituati a guidare senza freni anteriori. E infatti il telaio dell’americano, così come quelli di altri (si pensi a Lundgaard), non è cambiato (salvo forse il necessario aggiornamento) e lui è riuscito così a dominare sui piloti provenienti dalla KF, dopo aver anche ottenuto la pole position nelle qualifiche. Tutti tranne uno, Lorenzo Travisanutto, colpito solo dalla sfortuna.
Lorenzo Travisanutto: 10 Il pilota veneto merita un giusto premio per quello che ha dimostrato nel corso delle qualifiche e delle batterie e che non è riuscito a concretizzare nella prefinale a causa del collettore di scarico rotto, che lo ha fatto precipitare in 18. posizione, primo dei non qualificati. Una vera e propria beffa, senza la quale la gara del pilota del team Ward sarebbe stata un vero trionfo.
Karol Basz: 9 Ottima la prova del pilota Kosmic, ultimo iridato KF, che avvia la stagione mantenendosi sempre nelle prime posizioni, anche se in qualifica ha pagato qualche centesimo di troppo. Risale in batteria e prefinale, per poi mantenere una brillante seconda posizione in finale, vincendo la piccola guerra che va avanti dal 2015 con Niklas Nielsen.
Niklas Nielsen: 8 Discorso inverso rispetto a quello di Karol Bas: brillante in qualifica e nelle batterie, perde un po’ di terreno in prefinale e finale, ma la sua prestazione rimane comunque solida, nonostante sia stato messo in ombra da alcuni piloti, tra cui Sargeant, il polacco e Camponeschi. Ma sotto la pioggia, si sa, può sempre accadere di tutto.
Flavio Camponeschi: 9 Cosa sia saltato in mente a Giancarlo Tinini e Dino Chiesa nel piazzare il Campione europeo KZ1 nella nuova categoria monomarcia, che è una vera e propria rivoluzione rispetto al 2015, lo sanno loro, e a quanto sembra lo sanno anche molto bene! Il romano non tradisce le aspettative e risponde presente alla scommessa della CRG, rimanendo sempre nelle posizioni di vertice e rendendosi protagonista di due piccoli capolavori sotto l’acqua in prefinale e finale, dove risale rispettivamente di 5 e 3 posizioni e tallonando Lundgaard nel finale, dimostrando di essere un osso duro anche tra i monomarcia.
Christian Lundgaard: 9 Anche per il pilota Energy Corse un weekend non iniziato benissimo sotto il sole, ma conclusosi magnificamente sotto l’acqua. Chiude distanziato di 5 secondi dai primi due, tallonato da Camponeschi, ma la soddisfazione di finire sul podio è quanto di meglio si potesse sperare. Un risultato che premia, come Sargeant, un altro alfiere della vecchia KF Junior, che in questa stagione daranno parecchio filo da torcere ai più esperti piloti della ex KF.
KZ2
Paolo De Conto: 10 e lode Una gara da urlo per il veneto della CRG, che inizia la stagione raccogliendo quanto di buono aveva seminato la scorsa stagione. Una finale straordinaria, nella quale è stato persino più forte della sfortuna dopo il contatto con Patrik Hajek; ha la forza di risalire quasi come se fosse stato Senna a Donington Park nel 1993, andando a caccia prima di Ardigò, al quale è rimasto in scia per tutto il weekend, e poi di Rick Dreezen, completando l’opera con un attracco all’esterno chiuso con sorpasso all’interno. La classe a marce ritrova quello che, forse, è il pilota più forte della categoria insieme a Marco Ardigò, non ce ne vogliano gli altri.
Marco Ardigò: 10 Un applauso anche al pilota Tony Kart, che ha completato una finale comunque ottima, a chiusura di un weekend di gara fantastico, macchiato solo da quella seconda parte della finale condizionata probabilmente da un problema alle gomme che lo taglia fuori dalla lotta per la vittoria. Un vero peccato, perché anche sotto l’acqua si stava dimostrando un osso veramente duro da superare.
Rick Dreezen: 10 Weekend iniziato in modo normale e concluso alla grande e anche con un piccolo rammarico, quello di non aver completato insieme con Kiern Jewiss una storica doppietta per i telai Ricciardo, che sarebbe stata anche la prima vittoria per il gruppo BirelART in KZ in una competizione internazionale. Il sorpasso beffa di De Conto a 2 curve dalla fine, però, non toglie nulla alla straordinaria gara del belga, che si è dimostrato particolarmente a suo agio sotto l’acqua.
Patrik Hajek: 7 Recita il ruolo del cagnaccio all’inseguimento di De Conto, attaccato al suo scarico, ma proprio quando sente aria di vittoria combina il pasticcio, mandando fuori dai giochi De Conto, anche se solo per qualche giro. Non si può comunque sottacere il fatto che l’approdo al gruppo OTK gli ha fatto bene, così come ha fatto bene al team Kosmic, capace di portarsi nelle zone alte della classifica, magari a dare fastidio ai “fratelli maggiori” del team Tony.
Jorrit Pex: 8 Questa volta per l’iridato KZ1 la guerra interna con Paolo De Conto si è chiusa con una sconfitta. Ma rimane sempre tra i primi, soprattutto in prefinale e finale, riscattando una prima parte di weekend leggermente in ombra. D’altronde, si sa, quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare e i campioni vengono sempre fuori nel momento più opportuno.
Leonardo Lorandi: 8 Vale lo stesso discorso fatto per Pex, anche se per l’italiano che porta in KZ il team Babyrace la posizione finale è leggermente più arretrata. Di certo, l’esordio internazionale nella classe a marce dell’alfiere di questa scuderia (in cui ha mosso i primi passi al termine del 2015) si è rivelato positivo, con una gara conclusa nei primi 10 e con una piccola rimonta in finale.
Lorenzo Camplese: 8 La pole nelle qualifiche è un bel segnale di partenza per il pilota del team Parolin, sostanzialmente mantenuto nelle batterie. Poi però in prefinale scivola leggermente indietro, pur rimanendo costantemente tra i primi 10, concludendo con un ottimo quinto posto.