ZTL, passa la legge nel nuovo Codice della Strada: sbagliare varco è facilissimo | Sono 344€ di multa
Nella revisione e aggiornamento previsti dalla riforma del Codice della Strada, si farebbero strada anche alcune novità sulle zone a traffico limitato.
È da molti mesi ormai che si sente parlare e discutere intorno alla riforma del Codice della Strada, l’aggiornamento e la revisione delle norme in esso contenute, al fine di migliorarle, renderle più attuali e soprattutto incrementare il livello di sicurezza della circolazione sulle strade del nostro Paese.
Un’importante novità che riguarda la riforma del Codice della Strada e nello specifico il tema ZTL, le zone a traffico limitato dei centri cittadini è la probabile istituzione di zone appunto ZTL in corrispondenza di aree a tutela dell’Unesco, luoghi protetti per il loro valore paesaggistico, culturale, storico e territoriale.
È possibile infatti che questo sarà uno dei punti di discussione all’interno del Ddl di riforma del Codice della Strada, su cui si sta lavorando proprio in queste settimane in modo molto attivo. Si tratta di una proposta tra gli emendamenti alla riforma che va a toccare l’articolo 6 del CdS.
Questo articolo riguarda le regole sulla circolazione al di fuori dai centri abitati. Ma l’aggiunta di un ulteriore comma, 1-sexies, predisporrebbe nuove norme proprio per queste aree Unesco ZTL. Innanzitutto si potranno istituire queste aree per motivi straordinari e legati appunto alla tutela.
L’ipotesi di nuove aree ZTL nella riforma del Codice della Strada
In sostanza quegli enti locali e del territorio di aree che abbracciano siti e monumenti iscritti nella lista Unesco, quindi patrimoni mondiali dell’umanità, potranno avere il potere di istituire aree ZTL al fine di ridurre il flusso di circolazione e quindi la pressione di traffico in corrispondenza di tali aree.
Queste ZTL nelle aree tutelate dall’Unesco saranno zone a traffico limitato temporaneamente, non permanenti, periodi non superiori a cinque mesi all’anno e potranno essere istituite dalle province autonome da gestori delle infrastrutture stradali, dagli enti proprietari.
Zone a traffico limitato nei siti Unesco
Questa norma non potrà essere applicata alle autostrade e alle strade extraurbane che ricadono territorialmente nell’ambito delle ZTL e neppure a quelle strade urbane dove già esistono zone a traffico limitato. Inoltre per la loro istituzione si necessiterà del permesso del Prefetto locale. Saranno gli stessi enti e gestori delle infrastrutture a provvedere per la segnaletica e al controllo del rispetto di limitazioni e divieti.
Anche attraverso sistemi di rilevamento automatici degli accessi, con sanzioni e multe fino a 344 euro. Ovviamente la norma come sempre avrà eccezioni e deroghe, per autorizzazioni speciali o permessi.Nel nostro Paese sono presenti almeno 59 siti Unesco, tra aree naturali e paesaggistiche, sia fuori che entro i confini dei centri abitati.Pensiamo alla celebre e spettacolare Costiera Amalfitana o alle Cinque Terre, due esempi a Sud e Nord della Penisola.