Sempre più frequenti gli eventi atmosferici estremi che seminano danni e distruzione. Tutelarsi con l’assicurazione si può ma attenzione alle clausole.
Negli ultimi tempi abbiamo assistito da spettatori purtroppo inermi all’aumento di eventi atmosferici estremi anche sul nostro Paese. Alluvioni, frane, venti troppo intensi, grandine dalle dimensioni quasi incredibili, incendi, tutti fenomeni di un clima che sta inevitabilmente cambiando.
La questione del cambiamento climatico e delle difficoltà in cui versa la vita degli ecosistemi sul Pianeta, in qualche modo tocca direttamente da vicino le nostre vite e le attività dell’uomo. Così come gli eventi climatici estremi hanno messo e mettono in serio pericolo non solo vite umane ma tutto ciò che gli uomini possiedono e hanno costruito negli anni.
Anche nei casi meno gravi, spesso il conto dei danni da pagare è davvero alto: dalla casa all’auto. Quello che ci si chiede è a chi tocca pagarli, quanto sarà elevata la somma, chi è che può davvero tutelarci e se è il caso di stipulare un’assicurazione che in questi casi, sempre più frequenti, possa proteggerci.
Certamente è molto ampia l’offerta delle compagnie assicurative per quanto riguarda polizze accessorie che coprono i danni causati da calamità, sono le cosiddette “coperture contro gli eventi atmosferici avversi”: esse svolgono la funzione di tutela dell’assicurato dai dai danni subiti dal veicolo a causa di eventi naturali estremi e imprevedibili.
Quello che spesso i proprietari di veicoli si chiedono è cosa in realtà queste polizze cosa vanno a coprire. Uno dei casi più frequenti, anche in Italia, è quello della grandine, un fenomeno molto diffuso e che ogni volta miete davvero tante vittime tra veicoli e costruzioni.
Di solito queste polizze coprono i danni causati da piogge torrenziali, smottamenti, alluvioni, anche grandine, uragani, tempeste, trombe d’aria, valanghe. Un consiglio importante è quello di leggere sempre e accuratamente ogni clausola del contratto che stiamo siglando perché le polizze eventi atmosferici avversi prevedono una serie di vincoli.
Tra questi l’imposizione di un massimale oltre il quale importo non si viene risarciti. Ogni evento climatico estremo ha un suo massimale. Solitamente è presente anche il versamento di una franchigia a carico dell’assicurato. Da tenere presente che la polizza non copre in caso si accerti presenza della responsabilità dell’assicurato nell’evento e inoltre bisogna evidenziare un altro punto.
Se gli eventi atmosferici non sono considerati come avversi dalla compagnia, non scatta alcuna copertura o risarcimento. Per esempio se la grandine caduta non è considerata calamità e i vetri dell’auto sono andati in frantumi, non ci sarà alcun risarcimento. La polizza può essere attivata attraverso la denuncia immediata del danno subito, recando le effettive prove dell’evento climatico estremo, come potrebbe derivarsi da un bollettino di un centro meteorologico ufficiale.