Assicurazioni truffate: hanno iniziato a usare l’Intelligenza Artificiale | Non c’è più trippa per gatti
Sappiamo bene come tutto il mondo è paese, per questo alcune volte capita di vedere come in Italia e non solo vengano truffate le assicurazioni.
Questo è un esempio recentemente accaduto: un motociclista ha chiamato la compagnia assicurativa per denunciare la rottura di una pompa del distributore di benzina che ha danneggiato la sua moto, ma la foto lo ha tradito. Sullo sfondo dell’immagine, dietro il veicolo, si vedeva una struttura in cemento che attirò l’attenzione degli esperti della compagnia assicurativa. Erano le tribune di un circuito e non una stazione di servizio, ecco allora che scatta la truffa: la polizza non copriva gli incidenti in pista. Probabilmente il tentativo non è il primo né l’ultimo, dato che il 63% degli automobilisti che hanno provato a truffare l’assicurazione ammettono che lo rifarebbero.
I dati provengono dalla settima edizione del barometro pubblicato ogni due anni dalle compagnie, questa volta basato sull’analisi di 110.000 tentativi di raggiro avvenuti nel 2021 e nel 2022, quasi cinque volte di più rispetto al 2009. L’8,8% delle segnalazioni pervenute da l’azienda ha nascosto una bugia, rispetto al 6,3% registrato nella statistica precedente, corrispondente al 2019 e al 2020.
Il rapporto chiarisce che il tipico truffatore è un giovane sotto i 30 anni che è disoccupato o ha un lavoro precario. Negli ultimi anni si è aggiunta quella di un uomo sopra i 40 anni che mette in atto queste pratiche per ottenere soldi extra o per evitare di pagare una riparazione. La truffa più comune è cercare di includere nel verbale i danni estranei all’incidente, solitamente nelle auto più vecchie e sul lato destro del veicolo. Per quanto riguarda il periodo dell’anno, gli autori del rapporto hanno notato un maggior numero di casi nei mesi di ottobre e novembre, registrati in numero maggiore nei lunedì e nei martedì.
“Negli ultimi due anni la percentuale delle frodi assicurative è aumentata notevolmente, soprattutto a causa della situazione economica. Rileviamo che il 9% delle segnalazioni sono false, ma non sappiamo quante non rileviamo. E sono questi che rendono le politiche altrui più costose ”, afferma Mar Garre, direttrice delle Persone, Comunicazione e Sostenibilità di Direct Line.
La stima di perdita
L’azienda stima di risparmiare circa 80 milioni all’anno in risarcimenti inutili. “Siamo in sintonia con il resto degli assicuratori, questo è un fenomeno settoriale e un problema sociale. Alcune aziende hanno una maggiore capacità di individuare le frodi, ma ci troviamo in situazioni simili”.
Per ogni euro investito nella ricerca, basata su strumenti di modellazione dei dati e intelligenza artificiale, si recuperano quasi 50 euro.
I gruppi organizzati
Succede con gruppi organizzati, che preoccupano il settore più del dettaglio privato. Si tratta di gruppi che commettono frodi ripetute, saltando da un’azienda all’altra, simulando infortuni per ricevere un risarcimento.
Queste reti, legate in molti casi a reati più gravi, come il riciclaggio di denaro, sono dirette da due o tre leader e frodano in media circa 8.300 euro a partito, circa 10,5 volte di più degli inganni degli autisti privati.