Crisi epilettica al volante: se fai un incidente vai nei guai fino al collo | Ti servirà un buon avvocato
La presenza di specifiche patologie potrebbe aumentare il potenziale rischio di incidenti stradali e vittime: cosa dice la giurisprudenza.
Condurre un veicolo e circolare su strada lecitamente, e soprattutto in sicurezza, prevede una serie di obblighi per l’automobilista, dalla presenza di documentazione certificata alla verifica reale, in sede di acquisizione o di rinnovo della patente di guida, dei requisiti psico-fisici.
Purtroppo alcuni problemi di salute, e certe patologie in particolare, possono e vengono considerati un rischio per la conduzione di un veicolo. Il problema più grande si verifica nel caso di un sinistro stradale grave, che provoca tragicamente dei morti. Parliamo nel caso specifico dei soggetti portatori di epilessia.
Nel caso infatti si verificasse un incidente stradale con vittime e al responsabile fosse proprio riconosciuta la presenza della patologia e non il caso fortuito, accordando una responsabilità penale dell’accaduto secondo l’ex articolo 589 del Codice Penale che disciplina l’omicidio colposo, non ci sarebbero molte vie d’uscita.
Questo perché, nel caso della presenza di una patologia come l’epilessia, l’evento, dunque l’alta probabilità di incidente e le sue conseguenze, sono molto prevedibili, al cui seguito arriva poi anche la responsabilità. Questa risposte al caso specifico, quello di chi purtroppo soffre di epilessia, sono tutte oggetto di casi reali.
Crisi epilettiche e il potenziale rischio di incidenti
Si tratta infatti di intere sentenze della giurisprudenza su diversi casi presi in esame. Esemplificando per rendere più realistico quello di cui stiamo parlando, queste sentenze parlano, nei casi di portatori di epilessia e di conseguenti tragici incidenti, di situazioni prevedibili e di responsabilità colposa, perché colui che conduce, conosce benissimo e fin dall’inizio il rischio di una patologia del genere, che si manifesta con attacchi improvvisi, e lo conosce ancor prima di mettersi al volante.
Crisi che naturalmente comportano nella maggior parte dei casi inevitabilmente la perdita di controllo del veicolo e di conseguenza anche gravi sinistri che coinvolgono lo stesso conducente e gli altri utenti della strada. Ovviamente l’imputato della sentenza, il conducente avente diritto a una sua difesa, può difendersi dalle tesi accusatorie sulla sua condotta.
Cosa dice la giurisprudenza: l’importanza dei requisiti psico-fisici
In questo caso gli avvocati potranno rivalersi del fatto innanzitutto che il conducente ha superato la visita medica del rinnovo della patente. Dunque quella in cui è la Commissione Medica competente a certificare la sua possibilità di conduzione del veicolo. Oppure mettere in campo il fatto che avrebbe potuto essere la prima volta di una crisi epilettica o comunque la prima volta in cui si sia verificata una crisi di un’entità così pesante.
Nonostante la difesa, la maggior parte di casi di sentenze così condotte, non vanno a buon fine per l’imputato ricorrente perché si ritorna sul fattore consapevolezza di essere portatori di una patologia del genere e quindi il mancato rispetto anche dell’articolo 115 del Codice della Strada, che prevede certi requisiti psico-fisici per condurre un veicolo.