Furti d’auto, ti rubano l’auto in venti secondi e chiedono il riscatto I Allarme in tutta Italia, c’è una banda
Il furto d’auto è sempre stato un problema, ma con l’avanzamento delle tecnologie e la complessità dei sistemi di sicurezza delle auto moderne, si pensava che i furti d’auto fossero diventati un ricordo del passato.
In realtà, i ladri d’auto sono diventati sempre più sofisticati e professionali nel loro lavoro. Ci sono specialisti che riescono a rubare un’auto moderna in pochi minuti, sfruttando le vulnerabilità del sistema di sicurezza. Sono spesso affiliati a organizzazioni criminali che utilizzano i profitti dei furti per finanziare altre attività illegali.
Uno dei metodi più comuni utilizzati dai ladri d’auto professionisti è il “relay attack”, una tecnica in cui il segnale della chiave dell’auto viene amplificato per sbloccare l’auto e avviare il motore. Questo tipo di furto può essere eseguito in pochi secondi e non richiede alcuna abilità particolare. Altri ladri utilizzano la tecnologia per creare una copia della chiave dell’auto, oppure per hackerare il sistema di sicurezza.
Ma i ladri d’auto non si fermano qui. Spesso cercano di superare anche i sistemi di sicurezza più avanzati, utilizzando tecniche come il “lock picking”, ovvero l’apertura della serratura dell’auto senza danneggiarla mentre altri utilizzano strumenti come il “slim jim”, una sottile asta di metallo che viene inserita tra il finestrino e il telaio per sbloccare la porta dall’interno.
Negli ultimi giorni ha avuto molta risonanza mediatica le scorrerie di un gruppo malavitoso catanese!
I ladri d’auto sono diventati sempre più organizzati e spesso operano in gruppi. Utilizzano auto rubate come mezzi di trasporto, modificandole o smontandole per rivenderne le parti su mercati illegali. In alcuni casi, le auto rubate vengono spedite all’estero per essere rivendute.
L’estorsione dei proprietari di auto è diventata una pratica sempre più diffusa tra le organizzazioni criminali italiane. Le vittime sono costrette a pagare un riscatto per recuperare la propria vettura rubata, in cambio della sua restituzione. Il fenomeno è sempre più strutturato e organizzato, come dimostrano i recenti casi di Catania.
La tecnica del cavallo di ritorno, utilizzata da questi gruppi criminali, consiste nel rubare l’auto in pochi secondi e poi contattare il proprietario attraverso un intermediario per richiedere il pagamento del riscatto. In caso di mancato pagamento, l’auto viene destinata alla ricettazione e smontata per pezzi di ricambio. Il prezzo del riscatto varia in base al tipo di auto e alle sue condizioni, ma anche al numero di persone coinvolte nell’operazione. Si parla di cifre che vanno dai 300 ai 1.500 euro, una somma che molte persone preferiscono pagare per evitare di perdere la propria auto.
Fortunatamente la direzione distrettuale antimafia è riuscita ad intercettare e sgominare questa banda portando a 68 arresti, di cui 17 ai domiciliari, più altre 20 persone indagate a piede libero sempre facenti parte del gruppo del cavallo di ritorno. A queste persone sono state contestati ben 54 furti di auto e 33 estorsioni.