Vi siete mai chiesti come funziona il risarcimento del danno subito dal vostro mezzo ne caso di collisione con un animale? O, peggio ancora, se dovete pagare qualcosa. Facendo qualche esempio pensiamo cinghiale nella campagna piemontese. Una volpe nel vostro viaggio tra le cantine romane. Un camoscio nelle Dolomiti, o ancora un lupo tra i parchi del Trentino. A chi non sarà capitato di vedersi attraversare la strada da un animale selvatico, con il rischio di poterlo investire. Spesso l’abilità dell’automobilista evita il peggio. Ma cosa accade se non si reagisce in tempo e non si riesce a evitare l’impatto?
Per prima cosa, va detto che investire un animale selvatico, per quanto possa essere triste per chi è un animalista convinto, pone numerose questioni di sicurezza per l’automobilista e per chi viaggia con lui. Lo scontro con un cinghiale adulto, ad esempio, rischia di demolire il nostro mezzo, quasi come se fossimo andati ad impattare contro un muro.
Per questo meglio non essere in una situazione del genere. O, se proprio questo deve accadere, di avere la prontezza d’effettuare una manovra in grado di salvarci dallo scontro e salvare l’animale selvatico dall’investimento. Ma se alla fine tutto andasse storto? Vi siete mai chiesti come funziona il risarcimento del danno subito dal mezzo? O, peggio ancora, se bisogna pagare qualcosa? Ecco qualche risposta.
Su questo tema, va subito comunicato, esistono diverse pronunce giurisprudenziali. In alcuni casi, infatti, vengono puniti i proprietari della strada. Ma sempre più spesso gli enti locali riescono a salvarsi dal pagamento, perché l’orientamento della Cassazione è quello secondo cui risulti impossibile recintare le strade pubbliche.
In altri casi, invece, a pagare è stato il conducente. Questo perché il conducente deve sempre guidare con prudenza, mantenendo il controllo del proprio veicolo. Qualora, invece, vengano provati comportamenti sbagliati, può incorrere in pesanti pagamenti. Per questo, nel caso in cui si subisca un incidente, meglio dimostrare, con la maggiore certezza possibile, di aver fatto di tutto per evitare l’impatto con l’animale.
Quanto invece ciò che riguarda gli enti, come detto, la Giurisprudenza tende a scagionare Comuni e Province, sostenendo che non risulta possibile chiedere all’Ente di recintare tutte le strade di propria competenza.
Recentemente la Cassazione ha però stabilito che il conducente può essere risarcito e deve essere pagato dall’ente proprietario della strada stessa, sia nel caso in cui si parli di Comune, Provincia o Regione. Questo accade nel caso in cui non vi sia un’adeguata cartellonistica che segnala il possibile attraversamento di animali selvatici. In sostanza, la Cassazione riconosce agli Enti una sorta di responsabilità oggettiva.
Tutto questo anche in virtù del fatto che la legge dichiara che colpa ricade sui proprietari degli animali. E per la Cassazione risultano essere le amministrazioni regionali i proprietari delle specie protette in funzione della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.