Infrazione stradale commessa da un minorenne: ad andare nei guai sei proprio tu | La legge non ammette deroghe
Se a commettere una violazione del Codice della Strada fosse un minorenne, a chi tocca pagare la multa? La risposta, in una sentenza della Cassazione.
La legge è chiara e non ammette errori di lettura e ignoranza, conoscerla è un dovere per il cittadino e nel caso di quella che regola la circolazione stradale, per tutti i conducenti. Ci sono alcuni casi più problematici di altri, specie nel caso in cui ci si ritrovi a fare i conti con delle certi tipi di violazione del Codice della Strada commessi da alcuni soggetti in particolare.
Parliamo del caso in cui a commettere una violazione del Codice è un minorenne. Non è infrequente che succeda. E se l’infrazione stradale fosse commessa dal minorenne chi è che deve pagare la multa? A disciplinare l’argomento è l’articolo 2 della Legge 689/1981.
Secondo tale legge, non può subire una sanzione chi, al momento dell’infrazione, non ha compiuto diciotto anni di età e continua, che il responsabile della violazione del Codice della Strada di conseguenza è chi risponde della sorveglianza del minore o dell’incapace, tranne se dimostra di non aver potuto, in tutti i modi impedire l’accaduto.
Quindi capiamo bene, che ne caso un minorenne compia un atto che sia un’infrazione delle regole del Codice della Strada, a risponderne saranno i genitori, saranno loro a ricevere la notifica del verbale di multa. Se qualcuno poi desidera inoltrarsi ancora più a fondo nella situazione o nella materia, le cose diventano un attimo più complicate di così.
Infrazione commessa da un minorenne: chi paga la multa?
Si può infatti discernere il tipo di responsabilità che viene a delinearsi in capo al genitore che esercita in questo caso potestà genitoriale sul minorenne. Infatti potrebbe delinearsi una situazione per il genitore come coobbligato in solido oppure una responsabilità a titolo personale, diretto come se fossero essi stessi coloro che hanno violato le regole.
A rispondere è ovviamente la Corte di Cassazione con una sentenza, la n.19619 del 17 giugno del 2022 che ha chiarito come si realizza, in questi casi, la seconda tipologia di responsabilità, anche sulla base dei casi affrontati dalla giurisprudenza nel tempo. La sentenza conferma quanto detto dell’articolo 2 della Legge suddetta.
La responsabilità del genitore e la sentenza della Corte di Cassazione
Specifica come nel caso di infrazione del Codice commessa da un minore di diciotto anni, la responsabilità ricada su chi sorveglia e tutela l’incapace, tranne nel caso di aver provato, dimostrandolo, di impedire l’accaduto. Quindi verbale di accertamento, contestazione della violazione e notifica di verbale di sanzione sono diretti ai genitori o a chi sorveglia il minore.
Essi infatti, in tale situazione, hanno mancato in questo caso al loro compito di vigilanza. La sentenza infatti afferma che “la sanzione va irrogata ai soggetti tenuti alla sorveglianza dell’incapace, che rispondono a titolo personale e diretto per la trasgressione della norma”.