Intelligenza Artificiale: chi deciderà di sacrificare in un incidente? La verità sconcertante è che nessuno lo sa: la questione etica sarà un grosso guaio nelle auto del futuro
Cosa ci aspetta nel futuro? Quali nuovi scenari, nuove conquiste e nuovi confini verranno ‘conquistati’ o abbattuti? Il domani non ha forse certezze, si diceva in una grande opera letteraria.
E tuttavia, è nel presente che l’esser ‘lieti’, ci permette di godere già di un incredibile stato di avanzamento e di progresso che in ogni campo si palesa come incredibile, e a volte ben oltre i sogni.
Prendiamo ad esempio il settore delle auto: fino a qualche anno fa tutto quel che abbiamo oggi, nel concreto, a bordo dei nostri veicoli era quasi una sorta di chimera, una incredibile ambizione.
Forse per molti sarebbe potuta restare appena tale: come le famose auto volanti dei film di fantascienza o le auto che parlano e comunicano con noi. Un momento, però. Questo succede già.
Questo succede adesso. Le nostre auto si sono così evolute che ci sanno proteggere, dare consigli, agire per noi: guidare per noi. E’ arrivata la guida automatica, sono arrivati gli ADAS.
Il futuro è la AI, ma come sarà?
E soprattutto, poi, è arrivata l’intelligenza artificiale, quella che secondo alcuni – quelli che la vedono nella modalità più disfattistica e pessimistica dei casi – arriverà a soppiantarci, sostituendoci, azzerando e abbattendo la barriera della differenza tra essere umani e macchine. Quella che però, nel concreto, ad oggi, ci sta migliorando la vita in tantissimi aspetti. Come durante la guida.
La A.I, intelligenza artificiale capta tramite il nostro volto se siamo stanchi, e se dalle oscillazioni del collo siamo a rischio di un colpo di sonno: ci invia segnali audio, visivi, luminosi, e vibrazioni per indicarci che stiamo mettendo a rischio la nostra vita. A dire il vero la A.I. fa un mucchio di cose, molte delle quali noi neppure riusciamo a coglierle. Eppure, cosa dover temere?
Arbitrarietà e intelligenza artificiale, ecco come stanno le cose
Quello che dobbiamo renderci conto è che la nostra visione delle tecnologie, delle macchine, è forse in parte distorta dalla fervida immaginazione con cui l’abbiamo pensata in scenari apocalittici in cui dispositivi elettronici, robot e apparecchi high tech si ribellano, non si sa bene a che cosa, un pò come nella Fattoria degli animali di Orwell. In verità, cosa succede’
La vera problematica è nelle scelte: affidare a una macchina una scelta che deve passare dall’emotività, dell’empatia e dal senso di priorità che è la vita stessa che ci insegna, è un errore, come dimostrano i test sulla difficoltà delle AI nel capire le priorità di fronte alla necessità eventuale di decidere, in caso di incidente e di pari rischio morte, chi salvare tra un bambino e un anziano. Noi, forse, sapremmo sempre cosa scegliere. Le macchine, invece?