Polizza RC auto, collisione con animali selvatici | Il risarcimento scatta solo a fronte di una assurda condizione
Tantissimi i casi nel nostro Paese di incidenti stradali causati da scontri con animali selvatici: ottenere il risarcimento danni è davvero complicato.
Sempre più di frequente e specialmente durante questa stagione fredda e piovosa che sta per arrivare, in alcuni territori più che in altri, ma in generale in modo diffuso in tutto il Paese, non manca mai l’occasione di incrociare sulla propria strada cinghiali, ma anche cervi, caprioli.
La pericolosità di questo tipo di incontri, anzi molto spesso scontri, dell’automobilista o del motociclista con gli animali selvatici, specie in corrispondenza di certi tratti di strada, curve, strettoie, gallerie, è davvero molto elevata tanto da causare spessissimo incidenti, molti dei quali gravi e addirittura fatali per l’animale e anche per il conducente.
Ma spesso e volentieri si tratta comunque di incidenti che costano davvero ingenti e pesanti danni all’auto o alla moto. Il problema che si pone immediatamente è a chi tocca pagare i danni di sinistri causati da animali selvatici. Ma soprattutto, come vedremo, per richiedere e ottenere il risarcimento, dimostrare di non avere alcuna colpa sarà abbastanza complicato.
Nel nostro Paese, ricco di casi del genere, la questione è stata più volte affrontata in sentenze della Cassazione che ha fornito una nuova interpretazione con l’ord. 30072/2023, in materia di risarcimento danni causati da incidente stradale con animali selvatici, stabilendo nuove regole molto più chiare.
Incidenti e animali selvatici: chi paga i danni?
Sembrerà assurdo e davvero impensabile, ma in questi casi si chiede che il conducente debba in qualche modo fornire prove riguardanti il comportamento pericoloso, perché appunto imprevedibile, dell’animale selvatico e di conseguenza alla sua impossibilità di evitare l’incidente.
Ma la stessa richiesta, tra l’altro fondamentale al fine di ottenere un risarcimento, appare davvero assurda se pensiamo che la condotta di un animale selvatico non può che essere imprevedibile per natura. La Cassazione ha stabilito che è la Regione l’ente che deve risarcire i danni causati da animali selvatici. Lo stesso vale anche nei casi in cui l’ente regionale ha delegato a livello locale, per esempio ai singoli Comuni, le operazioni di gestione e tutela della fauna selvatica.
La richiesta assurda per il risarcimento danni
In particolare è l’articolo 2052 del Codice Civile che individua la responsabilità per danni causati dall’attraversamento della strada da parte di animali selvatici, nel proprietario dell’animale stesso, che non è altro dello stesso Stato e di soggetti pubblici che hanno la funzione di gestire e tutelare ecosistema ed ambiente, in base alla legge 157/92 sulle specie selvatiche protette.
Ma in tutto questo per chiedere e ottenere il risarcimento del danno, il conducente deve ottemperare a quel compito di cui sopra abbiamo detto e cioè di dimostrare di non aver potuto evitare l’incidente e soprattutto che il comportamento dell’animale è stato imprevedibile, affinché si possa applicare la norma e collocare la responsabilità nelle parti.