Posti di blocco, controlli a tappeto sui caschi: occhio al dettaglio I Se è così paghi 332€, motociclisti avvisati
Anche se non sembra, l’estate 2023 si sta avvicinando a grosse falcate. Le temperature finalmente si sono alzate e le piogge e le nuvole stanno lasciando il posto a un sole splendente.
Il solstizio del 21 giugno ormai è imminente e le giornate sempre più lunghe. Cosa c’è di meglio se non rispolverare l’amata due ruote per fare un giro fuori porta e riprovare l’ebrezza della guida con il vento in faccia? Gli amanti delle due ruote attendono con ansia questo periodo dell’anno per poter sbizzarrirsi e divertirsi a cavallo della propria moto.
Tuttavia, è necessario sottolineare che, in ogni situazione, è fondamentale rispettare il codice della strada e fare particolare attenzione quando si è alla guida di una motocicletta. In moto, più che in auto, ogni minimo inconveniente o distrazione potrebbe causare grossi problemi. Tra tutti gli aspetti cruciali della sicurezza motociclistica, il casco gioca un ruolo fondamentale.
I caschi protettivi, se indossati correttamente, sono in grado di ridurre il rischio di lesioni gravi o mortali alla testa in caso di incidente. Forniscono una barriera protettiva contro gli impatti diretti e riducono l’impatto dell’energia cinetica sul cervello. Inoltre, i caschi possono offrire protezione da detriti volanti, agenti atmosferici e ulteriori fattori ambientali che potrebbero causare distrazioni o compromettere la sicurezza stradale.
Il casco è obbligatorio ogni volta che si circola con la moto, non solo per il pilota, ma anche per l’eventuale passeggero.
L’articolo di riferimento del codice della strada è il 171, che recita testualmente: “Durante la marcia, ai conducenti e agli eventuali passeggeri di ciclomotori e motoveicoli è fatto obbligo di indossare e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo omologato, in conformità con i regolamenti emanati dalla Commissione economica per l’Europa e con la normativa comunitaria”.
La violazione di tale articolo comporta conseguenze legali e sanzioni pecuniarie. La sanzione è duplice: una multa che va da 83 a 332 euro per chiunque venga sorpreso senza casco o senza che quest’ultimo sia ben allacciato. Inoltre, si potrebbe incorrere nel fermo amministrativo della moto per un periodo di 2 mesi e, in caso di recidività entro 2 anni dalla prima violazione, tale periodo viene aumentato a 3 mesi.
È importante approfondire un ulteriore dettaglio contenuto nel comma 4 dell’articolo sopra citato, il quale riguarda l’omologazione del casco. Nel caso in cui si importino o si producano caschi non omologati per il territorio nazionale italiano, si è passibili di sanzione amministrativa per una somma che varia da 866 a 3.464 euro. La conformità alle specifiche tecniche e ai requisiti di sicurezza garantisce che il casco offra una protezione adeguata e sia stato sottoposto a rigorosi test per valutarne l’efficacia. Tale disposizione dimostra l’attenzione delle autorità nei confronti dell’importanza di utilizzare caschi di qualità e conformi alle normative di sicurezza.
La ragione dietro queste norme severe e le sanzioni ad esse associate è il desiderio di garantire la massima sicurezza possibile per i motociclisti. Gli incidenti stradali possono essere estremamente pericolosi per chiunque si trovi coinvolto, ma i motociclisti sono particolarmente vulnerabili a causa della mancanza di protezioni intrinseche offerte da un’auto.