Come ben sappiamo, le auto che guidiamo ogni giorno sono sottoposte a test di sicurezza pignoli ed il più delle volte fin esagerati. Ma cosa accade realmente quando una vettura non ottiene un buon punteggio in un crash test?
Le case automobilistiche sono obbligate a svolgere una serie di faticosi test per determinare le qualità e la solidità dei sistemi di sicurezza delle loro autovetture. D’altro canto dato l’elevato numero d’incidenti automobilistici più o meno gravi: spesso, a fare la differenza tra la vita e la morte degli occupanti risulta essere la qualità dell’automobile coinvolta.
Tra i numerosi test che gli ingegneri effettuano per stabilire il grado di sicurezza di una vettura c’è naturalmente il famoso, quanto brutto, crash test. Questo vuole simulare uno scontro frontale, laterale o un ribaltamento della vettura. Basandosi poi sui danni subiti dalla vettura e dal manichino presente l’auto può ottenere un massimo di cinque stelle di sicurezza.
All’interno dell’auto, i classici manichini gialli e neri in grado di replicare fedelmente il corpo umano e far notare quali siano le conseguenze in caso di urto. Non tutte le vetture superino però in maniera brillante questo test, eppure molte sono state comunque prodotte in serie, acquisendo però appellativi non proprio lusinghieri.
L’influenza data da un cattivo crash test sull’opinione pubblica risulta infatti essere molto pesante: del resto, nessuno vuole trovarsi in un’auto fatta di burroni grado di disintegrarsi al rpimo urto. Un esempio? Il famoso marchio inglese Rover fu obbligato a sospendere la produzione della Rover 100 dopo che l’auto ottenne una sola stella al crash test, rimanendo così invenduta.
Risulta quindi facile capire il motivo di questo ritiro guardando il video che vi riportiamo. Nel video che raccoglie i crash test più devastanti di sempre, troviamo tante vetture, alcune anche inaspettate. Tante le utilitarie di fascia popolare degli anni scorsi, stiamo parlando di automobili illustri che hanno venduto decine di migliaia di unità.
Tra queste spiccano due famose italiane come la Fiat 600 e la Fiat Cinquecento, la Tata Nano, la Citroen Saxo e Xantia, il Volkswagen Maggiolino, oltre a queste si aggiunge una serie di pick-up come il mitico Volkswagen T3. Incredibilmente, non solo utilitarie, ma anche una Vauxhall Frontera, la 4×4 che rappresentava la versione destinata al mercato inglese della Opel Fronterra.
Tutto, ma prorogò tutto, tranne la lussuosa, quando rara Mercedes Classe S del 1997, che invece prende tristemente parte a questo video. La reputazione di solidità della casa tedesca, in questo caso vacilla, cosa che già era accaduta qualche anno prima con la Mercedes-Benz Classe A che aveva avuto problemi di stabilità data la conformazione della vettura.