Truffa dell’assicurazione: il raggiro è pazzesco, coinvolti tutti | Ecco perché oggi sono così care
Truffare l’assicurazione non è una cosa facile, molti ci provano, ma vengono subito beccati e le conseguenze sono davvero molto gravi per coloro che vogliono fare i furbetti.
Questa volta i Carabinieri della Stazione di Cantalice, al termine di un’attività d’indagine, hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica del Tribunale di Rieti 30 persone che erano residenti nelle province di Rieti, Roma, Salerno e Perugia. I soggetti in questione sono stati indagati, a vario titolo, con numerosi capi d’accusa che vanno dal reato di truffa ai danni di compagnie assicurative, all’abuso d’ufficio, falsità materiale, fraudolento danneggiamento di beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona.
Le indagini sono state lunghe ed accurate, dato che sono state avviate due anni fa in seguito ad un sinistro stradale subito parso “sospetto” ai militari, il tutto era scattato per una possibile finta ricostruzione dello stesso, creata ad hoc per ottenere un risarcimento da parte delle compagnie assicurative.
Da quel momento i Carabinieri hanno effettuato numerosi accertamenti che sono stati successivamente ampliati su ulteriori 12 sinistri stradali, analoghi al primo e pertanto ritenuti “sospetti”, proprio a causa dei capi d’accusa che erano stati elevati risultavano essere tutti simili se non identici.
Nelle indagini così minuziose sono stati raccolti vari elementi di prova in ordine ad alcune violazioni di legge, poi rimessi alla valutazione dell’Autorità Giudiziaria, in relazione alla denuncia di incidenti stradali, che in realtà si è scoperto non essere mai stati fatti, allo scopo di percepire indebitamente l’indennità da parte delle rispettive compagnie assicurative.
Le dichiarazioni false
Le dichiarazioni fatte dagli interessati ai sanitari del Pronto Soccorso, al fine di rendere quanto più veritieri i fatti, venivano fornite, di volta in volta, da compiacenti carrozzieri e titolari di agenzie di pratiche stradali, ovviamente cose illecite e non vere atte esclusivamente all’ottenimento dei soldi.
Inoltre alcuni soggetti avrebbero denunciato di essere rimasti coinvolti in incidenti stradali avvenuti a Rieti quando in realtà non erano presenti nella città dove era avvenuto l’impatto.
Lavori e lesioni inesistenti
I risarcimenti assicurativi venivano poi riscossi anche grazie alla collaborazione di alcuni medici e fisioterapisti compiacenti che avrebbero certificato l’espletamento di visite mediche e fisioterapiche per prestazioni fisiche non erano mai state eseguite proprio perché inerenti lesioni fisiche inesistenti.
In maniera analoga avrebbero proceduto vari titolari di carrozzerie i quali avrebbero fatturato lavori di manodopera in realtà mai eseguiti poichè le auto non avevano i danni evidenziati in perizia, che però il perito stesso, anch’esso compiacete aveva riscontrato. L’indagine ha permesso di accertare un illecito guadagno, a scapito di varie compagnie assicurative, per un ammontare complessivo superiore a 80.000 euro.