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Dakar2016, finisce al Day10 l’avventura di Botturi

L'italiano Alessandro Botturi
L’italiano Alessandro Botturi

Sicuramente, alla vigilia, di questa Dakar il nostro Alessandro Botturi era certo di poter fare bene in sella alla Yamaha ufficiale

Purtroppo Alessandro Botturi, uno dei protagonisti italiani della Dakar 2016, ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di un problema tecnico alla sua moto.
Il pilota di Lumezzane, dopo aver passato momenti difficili a causa di un brutto infortunio al polso, sembrava poter risalire la classifica ma, durante la decima tappa, tra le dune di Fiambala, la sua Yamaha si è fermata, impedendo all’ex rugbista di terminare questa Dakar.

Sul suo profilo Facebook, Alessandro ha scritto: “È difficile da accettare, ma la gara è finita. Ho avuto momenti difficili in questa Dakar, soprattutto a causa dell’infortunio al polso, ma ho continuato a lottare per aiutare Hélder Rodrigues fino alla fine. Mi sono fermato sulle dune di Fiambala per un problema tecnico. Non c’era nulla che potessi fare per risolvere il problema: è la Dakar e sapevo che sarebbe potuto succedere succedere. Sono grato per il supporto di Yamaha anche quest’anno e ritornerò l’anno prossimo più forte che mai”.

In conferenza stampa, ha poi dichiarato: “Ho iniziato ad avere problemi con la moto intorno al chilometro 100 e sistemando, aggiustando, cambiando pezzi, piano piano sono riuscito a raggiungere il chilometro 229. Lì non c’è stato più nulla da fare ho dovuto abbandonare quando mancavano poco meno di 30 chilometri alla fine. Ho provato a cambiare centralina, prendendola da un’altra moto che aveva rotto. Ma la moto scaldava e ad ogni persona che incontravo chiedevo acqua ma il problema non passava. La moto andava per un pò e poi si spegneva. Le dune di Fiambalà ieri erano difficili, quasi tutte in salita e sono anche dovuto scendere dalla moto per spingerla per salire, poi non ce l’ho fatta più”.

Alessandro, ricorda anche le difficoltà avute a causa del polso dolorante: “E’ dal primo giorno che tribolo, con il dolore al polso, però volevo portarla a termine. Andava bene qualsiasi risultato però volevo arrivare a Rosario. Non me lo aspettavo che cedesse la moto perchè non stavo neanche spingendo. Non dico di aver corso al risparmio però di certo non ho spinto troppo con questo dolore alla mano e al polso. Ho dato tutto quello che potevo dare con questo polso, partivo in speciale e dopo un po’ mi faceva male però sono sempre uscito ed arrivato fino alla fine. Ieri poi si sono ritirati anche altri, Pedrero per esempio, oggi Goncalves, avrei recuperato posizioni in classifica, ma ormai purtroppo”

Poi ringrazia l’amico e compagno di squadra Livio Metelli, che si è fermato ad aiutarlo, della centalina presa a De Soultrait, e ci racconta di come ha fatto ad uscire dalla speciale: “Devo ringraziarlo, mi ha dato un po’ di benzina ‘fresca’ e siamo riusciti a ripartire. Il motore scaldava e la benzina scaldava e questo non gli permetteva di fare combustione. Con la sua benzina la moto è ripartita e abbiamo fatto ancora 40 chilometri insieme. Poi si è spenta di nuovo. Ho trovato fermo Xavier De Soultrait e mi sono fatto dare la sua centralina, tanto la sua moto non poteva più continuare. L’ho sostituita alla mia ma non è servito. Ci hanno dato un letto e poi stamattina mi ha caricato l’elicottero alle 5,30 e mi ha portato a La Rioja da dove ho preso un aereo e poi il pullman e sono arrivato al bivacco di San Juan alle 12,30. Sono stanchissimo, più che se avessi fatto la tappa: ieri sera fra una cosa e l’altra mi hanno recuperato alle otto.”