Formula 1, dal 2018 disponibili solo 3 power unit
Sembra che i motoristi abbiano accettano l’idea di Ecclestone di ridurre a tre le power unit disponibili nel campionato 2018
In attesa dello Strategy Group di fine mese, che si svolgerà prorpio per discutere i cambi di regolamento relativi alle power unit, Ecclestone ha lanciato la proposta di ridurre le power unit disponibili a tre, in modo da obbligare le scuderie più piccole all’acquisto di un numero minore di unità e questa dovrebbe essere la prima mossa volta a ridurre i costi dei team.
Questa riduzione, infatti, sarebbe dovuta ad alcuni calcoli effettuati da organi interni alla Formula 1, secondo cui il taglio di una power unit dovrebbe permettere ai team clienti di affrontare una spesa inferiore ai 12 milioni di euro a stagione per la fornitura delle unità, cifra inizialmente indicata dalla FIA come tetto massimo di spesa da sostenere per le forniture relative ad una singola stagione.
Sembra, inoltre, che la proposta di Ecclestone abia avuto il supporto di tutti i motoristi, anche se per diventare effettiva dovrà essere approvata dallo Strategy Group e dalla F1 Commission, di cui fanno parte tutti i team.
Tuttavia, la riduzione delle unità non porterà ad una riduzione dei costi, perchè chi ha fatto i conti, li ha fatti senza l’oste.
Ridurre il numero dei motori, non vuol dire solo ridurre i costi per l’utilizzo di una power unit in meno di quelle attuali (progettate per un determinato numero di chilometri) ma vorrebbe dire rimettere al lavoro centinaia di ingegneri, e questo porterebbe dei notevoli costi di progettazione che a loro volta dovranno ripercuotersi sui costi della power unit.
Il risultato è che il costo dei motori non diminuirà ma, probabilmente, aumenterà.
Red Bull contraria, Marchionne dubbioso
Secondo Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, i costi di sviluppo delle power unit cresceranno: “Diciamo che al momento i costi delle power unit si sono stabilizzati. Ora il prossimo passo sarà di cominciare a ridurre i costi. Se non dobbiamo reinventare i motori ogni stagione, saremo in grado di farlo. Solo un regolamento che confermi le attuali power unit potrebbe permettere una riduzione dei costi”
Chris Horner, team principal di Red Bull, ha affermato: “Penso che Jean Todt avesse impostato quattro risultati finali da raggiungere per i produttori di motori. Le quattro cose erano una riduzione del prezzo di fornitura a 12 milioni di euro l’anno, la disponibilità di questi motori, la convergenza della potenza delle varie unità ed un incremento del rumore. E nessuna di queste è stata soddisfatta. Quindi penso che sarà interessante la discussione che avverrà negli incontri dello Strategy Group e della F.1 Commission per capire quali saranno le prossime mosse della FIA e dei promoter. Credo che abbiano bisogno di decidere quello che vogliono. Lo hanno fatto chiaramente in passato quando hanno tolto dal tavolo la proposta del motore indipendente, dicendo che avrebbero perseguito questi obiettivi. Se in questo momento non sono stati raggiunti, i prezzi non stanno scendendo, non c’è convergenza di prestazioni, e le forniture sono ristrette, allora questi criteri non sono stati rispettati”.
Inoltre, alla domanda relativa ad una possibile riapertura ai motoristi indipendenti, Horner conclude: “Si, perché altrimenti cosa pensiamo di fare con costi, disponibilità e convergenza di prestazioni?. C’è ancora un problema importante, il più importante. Al momento le gare sono buone, ma abbiamo questo problema di fondo che deve essere affrontare. E’ interessante e non può essere qualcosa che viene risolto in una settimana”.
Toto Wolff, grande capo della Mercedes Formula 1, aggiunge: “Ci sono due settimane prima degli ultimi incontri della F.1 Commission e dello Strategy Group che dovranno servire a definire i regolamenti. Sul fronte del motore siamo molto vicini. Abbiamo un accordo che deve essere ratificato dagli azionisti, ma che garantirebbe benefici alla maggior parte delle squadre. Quindi spero che possa essere portato a termine”.