Home » Il karting in Sicilia e non secondo Vincenzo Campo

Il karting in Sicilia e non secondo Vincenzo Campo

12285608_1113156988719056_1014434560_n

Abbiamo avuto il piacere di intervistare un esperto pilota amatore siciliano (che tra parentesi chi scrive ha avuto l’onore di conoscere di persona) specializzato, in particolare, nella categoria 100 cc, che continua a praticare tuttora. Vincenzo Campo corre in kart da 2007 e ha sempre corso sempre con i 100cc (a parte una piccola parentesi con la TaG). In 9 anni ha fatto ben oltre 150 gare in Sicilia e in ogni parte del nord Italia con ottimi risultati; ha iniziato con le gare amatoriali di zona a cronometro per fare esperienza e da 2008 ha disputato le primissime gare di pista. Da 2009 a ora ha preso parte a molte gare di campionato regionale dalla FIK, Lega Piste, Federazione Karting Sicilia e CSAI conquistando sei campionati di classe, tra cui uno nel KF e 5 con il 100cc. Nel 2010 è arrivato 1° di classe alla finale Nazionale Lega Piste con la TaG svolto a Gela (CL) dopo cinque mesi d’assenza per un brutto incidente in pista che poteva sfociare in una tragedia. Da 2013 ha preso parte l diverse gare di Endurance tra le più belle d’Italia: il suo miglior risultato è il 2° posto di classe alla 24h Internazionale d’Italia by Birel SpA svolto a Lignano Sabbiadoro (UD) con un equipaggio di Roma. Nel 2014 si è classificato in 1° posto di classe 100cc al trofeo nazionale FKS a Triscina (TP) e ha preso parte a una gara di Kartsport circuit a Borgo Ticino (NO) con la 100cc (conquistando il 5° posto in prefinale) e poi ha conquistato il 4° posto finale Nazionale Acsi Kartsport svolto a Cremona (CR). Sempre nel 2014 ha conquistato il 2° posto nella 100cc Under alla finale Nazionale circuiti Cittadini CSAI svolto a Cefalù (PA). Nel 2015 ha conquistato il 5° posto nella 100cc alle finali nazionali Acsi – Trofeo Maxxis Cup svolte ad Ottobiano (PV) e Viverone (BI). Nonostante le numerose attività in cui è impegnato, continuerà a correre per molti altri anni grazie all’impegno e alla passione con i piedi per terra, impegnandosi come corridore, manager di se stesso e assistente di altri piloti. Vincenzo ha corso sempre con i migliori team della sua amata Sicilia e proprio per questo viene chiamato “l’amico dei kartisti siciliani”, data la sua grande disponibilità e altruismo verso tutti, ama sempre frequentare e aiutare molti colleghi, così come seguire i piloti del suo team Antonello Kart.

Vincenzo, che cos’è per te il karting?

Il karting per me è un bellissimo sport. Inizialmente il kart è stato realizzato come un gioco e poi è diventato uno sport conosciuto come la scuola dell’automobilismo. Molti piloti di auto, tra cui F1 e Prototipi, hanno iniziato con il kart. Tutt’ora il karting è diviso in due categorie: professionale, per i piloti professionisti che fanno gare internazionali, e amatoriale, per i piloti che corrono per divertimento nelle gare nazionali, regionali ed endurance; quest’ultima categoria negli ultimi anni si sta facendo dei grossi numeri perché i costi sono limitati.
A questo proposito, secondo te, tra il karting professionistico e quello amatoriale quale secondo te è più adatto a capire il vero valore di un pilota? Ti faccio un esempio: Alain Prost ha iniziato a correre da amatore, in età piuttosto avanzata, poi è diventato professionista e da lì ha iniziato la sua grande carriera.

Purtroppo siamo negli anni dell’era della tecnologia e si richiedono molte spese per essere al top, così ad andare avanti sono i piloti che hanno più possibilità economiche. Quelli che hanno poco e niente resteranno sempre piloti amatori, anche se sono più bravi di un cinque volte campione del mondo. Forse nel periodo anni 70′ e 80′ e anni 90′ il pilota si vedeva di più, il talento si vedeva molto grazie alla categoria regina che oggi non esiste piuù: la 100cc. Infatti i migliori piloti della 100cc sono passati in F1, mentre oggi vediamo solo Verstappen, unico pilota di kart dell’era moderna a finire in F1 grazie al talento.

Verstappen che tra l’altro proviene dal karting a marce… e qui ti faccio un’altra domanda: considerato che il karting a marce sostanzialmente rappresenta un mondo a sè, visto che pochi piloti provenienti da lì sono poi passati all’automobilismo (Trulli, Tarquini, tanto per fare due esempi), cosa pensi che abbia rappresentato il fenomeno Verstappen per il mondo del karting? Teniamo conto che in due anni è passato dal titolo mondiale in KZ1 alla Formula 1…

Allora, come ho detto prima, Verstappen è il primo e unico pilota del karting dell’era moderna che è passato in F1 grazie al talento, perché ne ha davvero. Non a caso viene dalla 125cc marce perchè la categoria 125cc marce dopo la sparizione della 100cc è diventata la categoria regina. I KF è stato un vero flop, la KF3-KFJ diciamo che ha fatto più successo e molti dopo la KF3-KFJ sono già passati subito in monoposto e poi si sono persi per strada; come ho detto prima, si va avanti solo grazie ai soldi.

Dammi una tua impressione sui nuovi OK

Come pilota amatore non so cosa dire. Non li ho mai guidati, credo che non li guiderò mai e giustamente non posso parlare. Una cosa positiva è che hanno tolto frizioni, cablaggi, ecc. ecc. visto che c’erano dei piloti che spendevano fiumi di euro per avere una frizione speciale o modificare le centraline, e per modificare e preparare le centraline ci vuole davvero un elettrauto o ingegnere che costerebbe molti euro. L’unica cosa che bisogna considerare sui nuovi OK è verificare la loro affidabilità, perché l’unico problema sono i ricambi: costano troppo e poi ogni mese devi cambiare cilindri, che vanno aggiornati in continuazione, di conseguenza un motore OK nuovo dopo 2 mesi diventa già un motore vecchio perchè altri piloti hanno motori super aggiornati. Non li acquisterà nessuno; infatti, come vediamo alle gare, tutti corrono con motori in affitto e ho l’impressione che nelle gare Nazionali e regionali non vedremo ancora per molto le categorie OK. La categoria 125cc ACI con i Iame x30 credo che sia una vera soluzione, ma il problema è che i piloti italiani hanno una fissa sola: si credono di essere un pilota di F1 dalla 60cc e quindi spendono troppi soldi facendo scappare gli amatori dalle gare; un amatore con un mezzo discreto non può competere con un mezzo al top, ma cerca invece di divertire in pista come fanno quei pochi piloti amatori rimasi in pista, tra cui io.

Dimmi qualcosa sul karting in Sicilia, visto che è un movimento piuttosto ricco e variegato

Il karting siciliano gode di ottima salute. In primis e’ merito di Gaspare Anastasi che sta svolgendo un gran lavoro. Poi la Sicilia e’ una regione molto ricca di appassionati di motorsport che vanta ben 30 piste e molte gare cittadine sia come racing sia a cronometro. Oltre a Gaspare Anastasi che ha riportato il karting nazionale in Sicilia (prove di camp. Italiano a Triscina) ci sono diverse associazioni come UPN che sta portando il karting nelle provincie di Catania, Siracusa e Ragusa. I piloti che corrono sono tanti, ma purtroppo con tante gare (tipo 5-6 gare in un mese) con questa crisi i piloti sono costretti di scegliere solo un campionato in cui competere.

Fa piacere comunque sentire che è un movimento in salute, aldilà di quelli che possono essere problemi fisiologici. e rispetto al resto dell’Italia come lo valuti?

E’ un altro pianeta. Non parlo dal punto di vista organizzativo, ma con riguardo al livello. Nel nord Italia il livello dei piloti è diverso perchè i piloti hanno un altro tipo di mentalità nell’impegnarsi nel karting. In Sicilia ci sono piloti bravissimi e forti, ma manca quel pizzico d’impegno. Poi le piste sono diverse e di conseguenza si sono creati stili di guida diversi a causa delle diverse concentrazioni di gomma in pista; in gara inoltre c’è una media di 170 piloti tra cui oltre 10 piloti a categoria. Su questo posso portare le mie esperienze alle gare al Kartsport Circuit riconosciuto ACSI e nelle gare Endurance dove si cimentano più bravi piloti d’Italia: non e’ stato facile, me la sono sudata e mi sono preso dei meriti; è proprio vero che con il kart non si finisce d’imparare. In Sicilia il bello e’ che la maggior parte delle gare si svolge su circuiti cittadini e c’è un gran numero di piloti, mentre nelle piste si registrano intorno a 50-60 piloti a gara. In poche parole sono due impegni diversi con mentalità diverse e sensazioni diverse.

L’ultima domanda riguarda i tuoi prossimi obiettivi.

I miei prossimi obbiettivi sono sempre quelli di quando ho iniziato a salire in kart: correre e divertire. Per ora non ho programmato nulla per il futuro, certo che correrò ancora e vorrei farmi altre esperienze con gare e nuove sfide in Sicilia e fuori.

11873387_1024315747603181_5218714498077478109_n