MotoGP, Austin il regno di Marquez
L’America casa di Marc per la quarta volta, Lorenzo al suo 99° podio in carriera MotoGP, Iannone fortunato, mentre Dovizioso caduto senza minima colpa, Vale scivola nei primi giri anche lui, causa principale l’anteriore incontrollabile.
di: RajaS
Dopo il wup del mattino, dove Andrea Iannone (Ducati Team) ha dato segno di ripresa staccando Marc Marquez (Repsol Honda Team) e Valentino Rossi (Movistar Yamaha MotoGP), la classe regina si è allineata in griglia del Red bull Grand Prix of the Americas, terza gara della stagione.
Vince con tanto di nuovo record del circuito (2’04.682) ed in solitaria un indistruttibile Marquez che perde la vetta della gara solo per il primo giro, ma poi ha la meglio su Jorge e Dovizioso, e dal quarto giro comincia a spingere aprendo il vuoto dietro di se. Secondo sul traguardo Lorenzo con più di sei secondi di ritardo, ma per la 99° volta sul podio in carriera, nonostante la mancanza di grip sull’asfalto. Con il maiorchino campione in carica cera Andrea Dovizioso con la Ducati DesmosediciGP, partito dalla seconda fila, che per qualche curva del primo giro era in vetta, al quinto passaggio è stato travolto da Dani Pedrosa, finendo entrambi fuori da incolpevoli entrambi. Insieme ai fantastici quattro era presente ma sulle uova anche Vale, scivolato anche lui nel secondo lap. Complici le cadute davanti, ma anche la voglia di ripulire l’errore in Argentina, Andrea Iannone (Ducati Team) rimonta dalla terza fila fino al podio, arrivandoci con 11 secondi di ritardo circa dal #93 in vetta. Seguono le due Suzuki ECSTAR, autrici di un accattivante lotta nella seconda parte di gara, quando finalmente arriva Maverick Vinales (quarto e con 18 secondi e mezzo di gap) e si impone sul compagno Aleix Espargarò che era stato veloce fin da subito, ma quale rimane due secondi più in dietro, in quinta posizione. Sesto Scott Redding (OCTO Pramac Yakhnich) in solitaria, dopo aver perso alcuni compagni (Crutchlow e Smith) sul percorso scivoloso. Il compagno temporaneo, Michele Pirro (+32.757s) è arrivato ottavo e preceduto dalla Yamaha Tech3 di Pol Espargarò. Chiudono la top ten, Hector Barberà (Avintia Racing) e Stefan Bradl (Aprilia Team Gresini).
classifica completa qui
foto: @AlessandroGibertiPH