“Gara bagnata, gara fortunata” per il trentaquattrenne statunitense che nella Gara2 SBK di Sepang non ha trovato rivali portando sul gradino più alto del podio la “vecchiotta” Honda CBR.
di: RajaS
Dopo aver beffato Valentino Rossi nel 2006 vincendo il titolo per pochi punti, il texano ha continuato per altri due anni con HRC classificandosi sempre nei primi dieci nel mondiale, ma dal 2009 è passato in Ducati. Con la rossa di Borgo Panigale, Hayden si è divertito per cinque anni ottenendo il miglior risultato (7° nella classifica iridata) nel 2010, e beneficiando della fruttuosa compagnia del Maestro come teammate (2011/2012). Nei ultimi due anni in MotoGP Nicky torna in Honda con il team privato Drive m7 Aspar con quale non riesce a rimanere in linea con i propri risultati (fuori top ten nel mondiale solo al primo anno con la Ducati) e ritorna quindi in Superbike fedele alla giapponese.
Nicky Hayden, leggenda statunitense che da quest’anno ha scelto la più “anziana” tra le derivate di serie, ha fatto miracoli come fece circa dieci anni fa a Laguna Seca con una MotoGP “umiliando” i nomi noti della categoria. Alla sesta gara dal ritorno Nicky festeggia la vittoria mentre chi gli dava del pazzo per aver scelto la Honda CBR rimane stordita dal talento marcato #69 (numero ereditato dal padre, ex pilota) al momento sesto nel provvisorio mondiale. Costante e determinato come lo conosciamo, il Kentucky Kid (Nicholas Patrick Hayden) può sognare in grande già dal primo anno in SBK.
Magari quest’anno non riuscirà a vincere il titolo, ma la sua vittoria, lo fa entrare comunque nel libro dei record, essendo il diciottesimo pilota nella storia a vincere una gara sia in MotoGP che in Superbike.
Prima di lui c’erano riusciti Marco Lucchinelli, Mick Doohan, Kevin Magee, Pierfrancesco Chili, John Kocinski, Troy Bayliss, Makoto Tamada, Regis Laconi, Garry McCoy, Chris Vermuelen, Alex Barros, Max Biaggi, Fonsi Nieto, Carlos Checa, Ben Spies, Marco Melandri e Jordi Torres.