Molti pensano che l’unico costo nell’organizzazione di un GP sia quello relativo al costo delle uniche due strutture necessarie: le tribune con dei posti a sedere per gli spettatori ed un tappetino di asfalto su cui far correre le monoposto a tutta velocità. Bene, non esiste una visione più lontana dalla realtà di questa.
Il costo medio di costruzione di un tracciato moderno è di circa 270 milioni di dollari, ed il costo operativo annuale di un tracciato idoneo ad ospitare la Formula 1 è mediamente 18.5 milioni di dollari.
Badate bene che abbiamo di solo “costo operativo” che, per definizione, indica solo i “costi sostenuti per svolgere l’attività caratteristica dell’impresa”.
E ovviamente stiamo parlando di un circuito già idoneo ad ospitare eventi di questo tipo. Se si vuole ospitare la Formula 1 su un tracciato di vecchia concezione, è possibile che i costi di riammodernamento per renderlo conforme alle norme di sicurezza richieste dalla FIA siano di diverse decine di milioni di dollari.
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Iniziamo con i costi: il costo di gestione di un tracciato cittadino, che viene allestito solo per pochi giorni l’anno, è di circa 47 milioni di dollari l’anno.
Eppure sempre più organizzatori optano per questa soluzione. Perchè? La risposta è molto semplice: il tracciato cittadino è quello che permette di avere subito il GP, senza dover attendere la costruzione di un intero impianto e delle relative infrastrutture che lo collegano ai punti strategici di una città, come successe agli amministratori del Circuit of The Americas (il tracciato di Austin, per intenderci) che hanno dovuto attendere un anno affinchè lo stato del Texas ultimasse le infrastrutture indispensabili.
Inoltre, se si vuole organizzare un GP per tentare di aumentare il flusso turistico, un tracciato cittadino è perfetto per mostrare al mondo le bellezze di una città.
I costi per questo tipo di eventi sono molto maggiori per diversi fattori, a partire dal costo del lavoro: basti pensare che devono essere impiegate oltre 600 persone per montare e smontare protezioni e tribune, il cui costo di noleggio è di circa 24 milioni di dollari. Poi ci sono da aggiungere i costi di affitto delle strutture per la pit lane (circa 8 milioni di dollari), costi vari (che figurano in ogni bilancio per circa 4,5 milioni di dollari), i costi per costruire una sala stampa temporanea e per promuovere l’evento (circa 6,5 milioni di dollari), i costi di noleggio delle gru e di quasi mille estintori, e un milione di dollari per l’assicurazione.
I costi per questo tipo di tracciati sono di molto superiori a quelli di un tracciato permanente anche perchè le strade che compongono il tracciato hanno dei costi di gestione molto elevati proprio perchè devono rispondere a dei particolari standard di sicurezza e di abrasività che ne permettono l’omologazione per far in modo che possano superare le verifiche della FIA.
Per ospitare la Formula 1 su un tracciato si deve versare una “tassa di ospitalità” (hosting fee) alla FOM pari a circa 30 milioni di dollari nell’anno di avvio del contratto. Infatti il contratto che il circuito sottoscrive con la Formula One Management, società con a capo Bernie Ecclestone, ha una clausola molto interessante: il costo di ospitalità aumenta di ogni anno del 10%.
Se si considera che i moderni contratti sottoposti dalla FOM ai circuiti hanno una durata minima di 10 anni, il conto è presto fatto: il decimo anno la hosting fee da versare nelle casse della società gestita da Bernie Ecclestone sarà pari a 70,74 milioni di dollari e il totale versato nei 10 anni sarà pari a poco più di 478 milioni di dollari.
Facendo due rapidi condi, quindi, si può facilmente capire come un circuito necessiti di quasi 700.000.000 di dollari per 10 anni per sopravvivere. E questo se non si “ospitano” altri eventi a pagamento di alto livello come la MotoGP.
Per i tracciati cittadini, che hanno dei costi operativi più elevati invece, si arriva a superare il miliardo di dollari in 10 anni.
Dopo 23 anni di assenza dal calendario della Formula 1, lo scorso anno il GP del Messico è stato il diciassettesimo evento in programma, ed è stato disputato sul tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez.
L’impianto, situato nel cuore di Città del Messico, ha una parte di tracciato che “avvolge” un campo da baseball, campo che nello stesso giorno della gara ospitava un’importante partita.
Secondo quanto riportano gli analisti di STR Global, azienda che analizza gli andamenti ed i servizi di quasi 7 milioni di strutture ricettive nel mondo, i prezzi degli hotel di Città del Messico nel weekend del GP sono aumentati del 128,1% e l’occupazione media delle strutture è stata superiore all’80%. Questo è avvenuto anche grazie alla collocazione dell’impianto che, a differenza di altri impianti, è situato nel centro di una città.
Questo ha portato un indotto di circa un miliardo di dollari in pochi giorni e, se si considera che parte della hosting fee del GP è pagata dal Governo Messicano, il ritorno in termini di tasse alle casse governative.